ADD-art è una galleria d’arte contemporanea.

ADD-art si approccia all’arte in maniera trasversale cercando nuove sinergie in zone ibride del mercato e, particolarmente attenta alle nuove forme d’arte, si concentra sulle interazioni tra discipline diverse promuovendo le contaminazioni tra differenti settori artistici-scientifici. Coerente con la sua indagine transdisciplinare, studia le interferenze tra le arti visive, l’architettura, la moda, il design, la musica, il mercato e la tecnologia;  sostenendo la possibilità di far emergere, dal confronto di queste diverse discipline, l’esistenza di nuovi dati e molteplici livelli di attraversamento che fanno da giunzione e snodo tra le discipline stesse.

Lorenzo Rossi | Direzione amministrativa
lorenzorossi@add-art.it

Alessia Vergari | Direzione artistica
alessiavergari@add-art.it 

Noemi De Simone | Assistente di galleria
noemidesimone@add-art.it

La nostra galleria non può propriamente definirsi una “scatola bianca”, perché testimone con la sua architettura di una parte fondamentale della storia di Spoleto. Quello è un luogo dove nel tempo si sono sedimentate diverse forme d’arte.
Le prime tracce risalgono alle costruzioni delle mura pelasgiche, rintracciabili nelle fondazioni degli edifici, che in seguito diverranno le costruzioni romane prospicenti il foro (ora Piazza del Mercato). 
Nel Medio Evo, sulle vestigia romane,  sorge la chiesa romanica di San Donato ornata dal vescovo Enrico Gualfredo. Il tempo scorre e, in pieno rinascimento, la navata dell’edificio sacro lascia il passo ad una via animata dalle botteghe dei mercanti: è via Palazzo de Duchi.
Lo spazio, in pieno centro storico, è stato ricavato da una porzione della navata della chiesa di San Donato dell’XII secolo, nei secoli subisce diverse trasformazioni fino ad assumere quello attuale con l’intervento del noto architetto  Gian Carlo Leoncilli Massi, che ristrutturò lo spazio per una pellicceria milanese alla fine degli anni 70.
Intervento architettonico che per quei disegni imperscrutabili della vita diventa esso stesso arte sugellando così, dopo altro tempo passato sotto i ponti della storia, la nostra volontà: cercare sempre di individuare quell’arte che si mescola e agisce con le altre discipline, esplorando quella cerniera che permette a queste realtà di dialogare in costante evoluzione.
Lo spiritus loci, ora come prima, continua a dare un senso profondo alla presenza delle attività dell’uomo tra questi vicoli antichi ma con lo sguardo piantato al futuro.